Descrizione
Storia dell’arte 142, 2015
Stefano Pierguidi
Barocci e Caravaggio nelle Vite di Bellori
La critica si è sempre interrogata sul perché dell’inclusione di Federico Barocci tra gli artisti compresi nel canone degli artisti biografati da Giovan Pietro Bellori. È probabile che l’inclusione di Barocci si debba leggere prima di tutto in rapporto a quella di Caravaggio, al quale il pittore di Urbino è contrapposto nelle Vite da tanti punti di vista diversi, ma soprattutto per l’uso della luce, naturale e studiatissima nell’opera del primo, innaturale e violenta in quella del secondo. Bellori riconobbe il valore di Caravaggio, soprattutto del suo colorito, rispetto al quale quello proprio di Barocci poteva apparire a volte languido o troppo sfumato; ma sempre Bellori non apprezzava in nessun modo la veemenza del chiaroscuro del Merisi, al cui confronto il luminismo raffinato del maestro di Urbino veniva per contrasto esaltato.