Descrizione
Storia dell’Arte 111, Maggio – Agosto 2005
Maurizio Calvesi
Errata corrige per Dosso Dossi
É senz’altro vero che analisi “iconologiche” o semplicemente iconografiche di ostiche (alla comprensione) opere d’arte, talvolta o forse spesso lasciano perplessi, protraendosi da uno studio- so all’altro senza che ogni nuova proposta valga a risolvere i dubbi sollevati dalle precedenti. Ma se giungono invece a risultati chiari e definitivi, può anche accadere (anzi accade spesso) che per impazienza verso una verifica non pregiudiziale ma aderente e ragionata, tali risultati non vengano riconosciuti. Ci si attesta allora su errate conclusioni pregresse, o la ricerca viene proseguita gratuitamente, a vuoto, da parte di chi non ha saputo (o voluto) valutare con la necessaria attenzione e serenità quel risultato. Un esempio? La tela di Dosso Dossi conservata a Birmingham, cui si è dato il titolo di Giochi siciliani. Essa è una delle due storie superstiti di una serie originariamente di dieci, ispirata all’Eneide. (L’altra rappresenta Enea che entra nei Campi Elisi). La serie ornava a mo’ di fregio il celebre Camerino del duca Alfonso a Ferrara. La datazione è soggetta a qualche oscillazione. Per la scelta del tema virgiliano vorrei ricordare la passione che, nei confronti del poeta latino, nutriva Lucrezia Borgia, consorte di Alfonso. Lei muore nel 1519 e se, come ritengo possibile e anzi probabile, ebbe qualche parte nel-la commissione, ciò concorrerebbe con i dati stilistici più attendibili a deporre per una data di esecuzione intorno al 1519-1520.