Descrizione
Storia dell’Arte 106, Settembre – Dicembre 2003
Héloïse Romani
Antimodernismo, nazionalismo e xenofobia: Formes, una rivista d’arte francese fra le due guerre
Negli anni ’20 e ’30 le riviste d’arte conobbero in Francia un periodo di eccezionale vitalità. Pubblicazioni di differenti tendenze estetiche e ideologiche, da La Révolution Surréaliste a Documents, a Minotaure, per rimanere nell’ambito del Surrealismo, ai Cahiers d’art di Christian Zervos, all’Esprit Nouveau di Jeanneret e Ozenfant, a bibbie dell’astrattismo come Cercle et Carré e Abstraction-Création, oltre a una pletora di rivistine della durata di un mattino, giocarono un ruolo essenziale nell’evoluzione dell’arte contemporanea, e furono nei decenni successivi oggetto di mostre e di ricerche da parte degli studiosi.
Accanto a queste riviste legate ai movimenti d’avanguardia, ve ne furono altre, portavoce di un gusto artistico più pacato e tradizionalista, che, celeberrime all’epoca, sono finite al giorno d’oggi nel dimenticatoio.
Eppure la conoscenza di riviste come Beaux-Arts, l’Amour de l’Art, la Renaissance, l’Art Vivant, e Formes, è estremamente importante per una comprensione approfondita della cultura francese del periodo. Attorno ad esse ruotava tutto un mondo, legato a doppio filo, di critici, mercanti, gallerie, che portavano avanti le stesse istanze artistiche.