Descrizione
Storia dell’Arte 141, Maggio – Agosto 2015
Massimo Moretti
Committenti, intermediari e pittori tra Roma e Venezia attorno al 1600. I ritratti di Domenico Tintoretto per il nunzio Graziani e una perduta Pentecoste di Palma il Giovane per Fabio Biondi
Tornato da Venezia nel 1599, l’ex nunzio Graziani mantiene i legami con le botteghe d’arte della Serenissima, investendo i ricavati di alcuni benefici nell’acquisto di beni di lusso (gioie, tessuti, dipinti) per la famiglia e per alcuni nobili amici, tra i quali Corradino Orsini e Paolo Emilio Cesi. Dalla corrispondenza del Graziani emergono nuovi documenti sui ritratti di Tintoretto, sull’agente Girolamo Savina, avvelenato nel 1601 nel mentre di una faticosa trattativa con Palma il Giovane, e sulla Pentecoste per la Cappella Biondi a S. Silvestro al Quirinale che il Negretti inviò a Roma a seguito di un’abile mediazione dell’abate Podacattaro, famigliare del cardinal Montalto. Nel viaggiare frenetico di lettere e opere d’arte, si svelano i rapporti sempre più tesi e complicati tra la Repubblica di Venezia e la corte pontificia.