Descrizione
Storia dell’Arte 109, Settembre – Dicembre 2004
Stefano Borsi
Francesco Colonna lettore e interprete di Leon Battista Alberti: il tempio di Venere Physizoa
L’Hypnerotomachia Poliphili è indubbiamente un’opera letteraria dalle componenti figurative e architettoniche accentuate, in parte esibite dal suo ampio corredo illustrativo, ma soprattutto affidate a complesse elaborazioni testuali. Il notevole livello di aggiornamento dell’autore, o l’interessante apertura critica a esperienze artistiche recenti intrecciata all’insistito ricorso alle fonti, e non solo antiche, caratterizzano una visione poetica che si misura con problematiche concrete di grande complessità. Nel patrimonio culturale dell’enigmatico autore, che sceglie un mezzo così atipico per riversare le proprie acquisizioni in materia di architettura, risulta particolarmente determinante la lettura dell’opera di Alberti. Come ho già avuto modo di sottolineare, l’estesa e articolata utilizzazione di Leon Battista non è circoscrivibile al solo “trattato” di architettura, che resta ovviamente la componente egemone in tema d’invenzione architettonica.