Il «canestro di frutta matura» nella Cena in Emmaus del Caravaggio e la visione del profeta Amos

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Descrizione

Storia dell’Arte 136, Settembre – Dicembre 2013

Giacomo Berra

Il «canestro di frutta matura» nella Cena in Emmaus del Caravaggio e la visione del profeta Amos

La canestra con frutta matura che il Caravaggio dipinse per la sua Cena in Emmaus di Londra costituisce un elemento importante per la comprensione del complessivo senso teologico del dipinto. In questo articolo vengono ripercorse le diverse interpretazioni del significato della cesta ricolma di frutti avanzate da diversi studiosi e viene proposta una nuova lettura dell’opera. Viene sottolineato come due aspetti fondamentali della cesta caravaggesca, cioè la presenza di frutti di fine estate («fuori di Stagione», come scrive il Bellori) e la sua insolita e vacillante collocazione sul bordo della tavola, quasi sul punto di cadere, siano elementi significativi che rimandano al testo veterotestamentario di Amos. Questo profeta aveva precisamente parlato di «un canestro di frutta matura» per alludere alla possibile «fine» di Israele, ma aveva anche concluso il suo testo con un accenno di speranza parlando della riedificazione della capanna di Davide poi interpretata, anche dal cardinale Federico Borromeo, come prefigurazione della resurrezione di Cristo. La canestra del Caravaggio, i cui frutti presentano già accenni di disfacimento, allude dunque al pericolo della fine di Israele, mentre Cristo risorto, che si è manifestato ai discepoli a Emmaus, indica la via del riscatto anche per lo stesso Israele. Non a caso in quegli anni a Roma la questione della conversione degli ebrei era particolarmente sentita e il cardinale Girolamo Mattei aveva probabilmente suggerito al Merisi tale inserimento nel quadro in modo da evidenziarne il valore in associazione al tema della resurrezione.

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Numero

136